tramonto

sabato 17 luglio 2010

VAL FOSSERLA


Ci sono delle valli pressochè sconosciute, pochissimo frequentate, che nella loro "riservatezza" offrono dei piccoli scrigni di assoluta bellezza. Val Fosserla è una valle laterale alla più nota Val Canzoi del Parco delle Dolomiti Bellunesi. Passando in auto lo sguardo appena la sfiora, causato anche dalla vegetazione che la cela. E' una valle ruvida, dai versanti scoscesi, rocciosi, accidentati, difficile da percorrere, dove per orientarsi l'istinto è la capacità madre per superare le diverse e mutevoli complessità naturali. Eppure questo luogo che ora è un'esaltazione alla wilderness è stato sfruttata dal lavoro umano. Percorrendo il reticolo di sentieri, che col tempo tendono a scomparire si rilevano numerose tracce. Nellaparte bassa varie casere dove venivano portati piccoli nuclei di bovini, in ristretti pascoli, nati talvolta perchè sottratti al bosco dai carbonai. Il bosco veniva tagliato per produrre il carbone, fonte di economia di sussistenza; facile scoprire nei declivi le aie dove si svolgeva il lavoro. Ed ancora le calchere, fucine all'aperto dove si produceva la calcina, usufruendo di sassi calcarei. Poi in alto dove i pascoli diventavano più difficoltosi da raggiungere ed operare si avventuravano i pastori con ovini e capre. Più su fra le rocce ed i canaloni più impervi si avventuravano i cacciatori alla ricerca di camosci o di altri ungulati. Tutto ciò oggi è solo memoria che scompare. Ma avventurarsi all'interno dà il senso di come bisogna percepire la montagna, scoprirne il genius loci, amarne inevitabilmente le peculiarità. Piccoli siti che per arrivarci ci vuole fatica, capacità di leggere il terreno su cui si avanza, ma che raggiuntili si aprono nella loro straordinaria bellezza. La Costa dei Tei, i Colesei,Piavon, le cime Fiesole sono dei tesori ormai catturati dallo sguardo di mufloni e camosci, oggi i veri proprietari del luogo.

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