tramonto

sabato 20 luglio 2019

LA MONEGHETA

Si esalta quando leziose nuvole si acquietano nella valle retrostante a marcare il territorio e oscurare le crode retrostanti.
 E' una guglia  che le temperie del tempo profondo hanno lasciata solitaria tra le creste della scarpata di Lamen, architettandone lontane fattezze umane.
"L'é la Monegheta"....nata da una leggenda.
Narrasi che agli albori del cinquecento orde di lanzichenecchi al soldo del Massimiliano d' Asburgo scendessero le lande italiche lasciando dietro loro distruzioni e rovine mettendo a ferro e fuoco città e villaggi.
Suor Lucrezia del convento di Santa Chiara,la cui famiglia teneva dei possedimenti sulle arcigne vette, suggerì di ripararvisi lassù fino a che non fosse passata la paura. Ma la madre abadessa si oppose confidando nei buoni uffizi della santa a cui si erano votate e ne fosse corsa in loro difesa.
Suor Lucrezia timorata più dalla tremebonda accozzaglia di soldati che del buon Dio, nottetempo s'inoltro non senza fatica lungo le rupestri erte.
Giunta in cima si voltò e ai suoi occhi si parò la  vista di fumo e fiamme che si alzavano dall'Urbe. Sconvolta da tanta visione si prostrò in ginocchio, levò le mani al cielo e si tramutò in statua di  pietra ad imperitura memoria. Fu il castigo di Dio.
Salirne oggi le ardite balze nella torrida calura agostana, dove nullo albero ti ripara dal solleone è un modo per avvicinarsi al mito per espiare le proprie colpe.