E più su dove si fa vento sibilante, le spacca proiettandole in cielo in cumuli atomici ed aprendo finestre ad un sole caldo. Quando la via si fa più agevole cammino su cocci di rocce che fanno da sottofondo musicale, rilevando al mondo intero il mio passaggio. Supero i rilievi in cresta ed entro nel susseguirsi di circhi, che silenti, fra brume che vagano, luci che sfavillano. Mi sembra di avventurarmi in un girone dantesco in attesa dei dannati. Mi sposto solo, ammiro, cerco con lo sguardo vestigia del passato. Giù in fondo brune erbe rivelano tracce d'armenti, tracce di rovine raccontano atavici sudori. Lapidi invece narrano tragici eventi. L'incontro con altri escursionisti mi riporta al momento in cui vivo. Corro nell'ultimo tratto e giungo al rifugio che naviga solitario nelle nebbie fitte come un naufrago.
tramonto
domenica 2 novembre 2014
D'AUTUNNO SULLE VETTE
E più su dove si fa vento sibilante, le spacca proiettandole in cielo in cumuli atomici ed aprendo finestre ad un sole caldo. Quando la via si fa più agevole cammino su cocci di rocce che fanno da sottofondo musicale, rilevando al mondo intero il mio passaggio. Supero i rilievi in cresta ed entro nel susseguirsi di circhi, che silenti, fra brume che vagano, luci che sfavillano. Mi sembra di avventurarmi in un girone dantesco in attesa dei dannati. Mi sposto solo, ammiro, cerco con lo sguardo vestigia del passato. Giù in fondo brune erbe rivelano tracce d'armenti, tracce di rovine raccontano atavici sudori. Lapidi invece narrano tragici eventi. L'incontro con altri escursionisti mi riporta al momento in cui vivo. Corro nell'ultimo tratto e giungo al rifugio che naviga solitario nelle nebbie fitte come un naufrago.
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